CUBO presenta, per
das - dialoghi artistici sperimentali 2019, il progetto
Fantomologia (lemma coniato dallo scrittore e futurologo polacco Stanislaw Lem nel suo
Summa Technologiae del 1964) a cura di
Marco Mancuso,
Daniela Tozzi e
Ilaria Bignotti.
Il pubblico è chiamato a riflettere sulla potenza dei cambiamenti tecnologici e l'impatto che questi hanno sulla vita di ogni giorno dal punto di vista tecnologico, sociale, architettonico e delle relazioni.
L'intera rassegna vuole osservare l'ambiente secondo 4 punti di vista diversi:
- L'ambiente Tecnologico e il flusso di dati sopra di noi, che ci sovrasta riassunto dall'installazione di STANZA.
- L'ambiente Sub-Atomico che ci sottende, ciò di cui ogni cosa è costituita affrontato dal duo sovietico nella live performance Force Field.
- L'ambiente Fenomenologico che ci circonda, il livello invisibile in cui siamo immersi e all'interno della rassegna è stato affrontato mediante il panel Un'energia invisibile. Immersioni e Fenomeni dell'arte contemporanea.
- L'ambiente Urbano e Architettonico, la sua complessità strutturale e sociale attraverso il talk L'ambiente architettonico e sociologico: il dato sensibile. Nuove strutture urbane, culturali e sociali.
Gli artisti chiamati a interpretare questi 4 concetti sono il media artist STANZA, il duo di science artist Evelina Domnitch e Dmitry Gelfand in dialogo con Ugo La Pietra, storico protagonista dei linguaggi radicali, della cultura architettonica, urbana e del design italiani.
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- STANZA, Time past, Time present, Time future, olio su tela, 2012 e The Nemesis Machine - From Metropolis to Megalopolis to Ecumenopolis (dett.), installazione site specific, componenti elettronici

- STANZA, The Nemesis Machine (dett.), installazione site-specific, componenti elettronici.
- Ugo La Pietra, Immersione - Caschi sonori (dett.), ambiente audiovisivo, 1968.

Le
Immersioni e il
Commutatore di Ugo La Pietra dialogano puntualmente con l’ambiente tecnologico di
The Nemesis Machine di Stanza e con quello subatomico
Force Field del duo formato da Evelina Domnitch e Dmitry Gelfand, offrendo una proposta ante-litteram, pionieristica e calzante delle tematiche affrontate dagli artisti e dai performers contemporanei:
immersione / interattività, isolamento digitale / esperienza condivisa, messa in rete del potenziale esperito / relazione e osmosi tra fisica e tecnologia, ritorno all’uomo nel superamento dei suoi confini biologici, in direzione di una compenetrazione tra energia, specie, emozione, spazio.