Dall’11 giugno al 03 settembre 2018, CUBO ha presentato
TRACCE, una selezione di opere provenienti dal Patrimonio artistico del Gruppo Unipol.
L'idea della mostra è nata dalla pubblicazione del primo catalogo generale delle opere del patrimonio realizzato in occasione del quinto compleanno di CUBO, il 26 marzo. Da qui la decisione di dare visibilità alle opere attraverso un'esposizione negli spazi di CUBO per sottolinearne l'importanza e la qualità ma anche per evidenziarne la cura quale responsabilità sociale nei confronti di beni artistici e culturali, risultato di diverse acquisizioni e vicende collezionistiche, frutto di processi di fusione fra varie compagnie assicurative.
Come ha affermato Pierluigi Stefanini, presidente del Gruppo Unipol:
“nel perseguire la responsabilità sociale d’impresa, ritengo sia fondamentale condividere con la collettività questo patrimonio artistico, con l’obiettivo di favorire la fruizione di un numero crescente di opere da parte di un pubblico sempre più ampio”.
Il catalogo
Tracce di identità dell’arte italiana. Opere dal patrimonio del Gruppo Unipol, con testo di Christian Caliandro, edito da Silvana Editoriale, ha ottenuto il riconoscimento dal MIBACT rientrando nel calendario italiano dell’anno europeo del patrimonio culturale 2018.
Per la prima volta in mostra, La charette (1925) di
Marc CHAGALL, Tombeau d’un roi maure (1929) di
Alberto SAVINIO, Composizione spaziale (1949) di
Lucio FONTANA insieme ad alcune opere di
Carlo LEVI,
Yang PEI-MING,
Mario SCHIFANO e di altri tra i più importanti artisti italiani del Novecento hanno permesso di tracciare un gusto di alcune scelte collezionistiche tra gli anni ‘50 e gli anni ’90.
Ha inaugurato la mostra un
evento teso a valorizzare l’importanza di linguaggi accessibili al pubblico affinchè sia possibile stabilire un ponte tra le declinazioni dell’arte e quelle della vita.
Milena Naldi, storica dell'arte ,
Giorgia Olivieri, giornalista esperta del costume bolognese, e
Alice Zannoni, critica d’arte e curatrice, autrice del libro
L'arte contemporanea spiegata a mia nonna,
ridere, piangere e capire, hanno evidenziato come linguaggio dell’arte, apparentemente di difficile comprensione, pone al centro la persona e può essere strumento di sviluppo, inclusione e dialogo perché “
l’arte è un lascito del presente al futuro....e in ciò c’è l’obbligo morale della trasmissibilità, c’è una valenza etica che segna la differenza tra il concetto di patrimonio, che si consuma, e quello di eredità che invece si porta avanti”. Alice Zannoni
Il progetto espositivo si è arricchito di CUBO App, un'Applicazione multimediale costruita ad hoc che ha permesso di ampliare in modo intuitivo e autonomo i contenuti inerenti la mostra – da
Apple Store e
Google Play.
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- Franco Gentilini,
Piazza Castello, 1962, courtesy Archivio Franco Gentilini
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- Mario Raciti, Presenze/Assenze, 1970, courtesy artista
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- Bruno Pulga, s.t., 1975