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Arte

Stefano Ronci

DiecialCUBO

​​​​​​​​​​​​​​​In occasione dei dieci anni di attività di CUBO, 7 tra gli artisti appartenenti al Patrimonio artistico del Gruppo sono stati chiamati a partecipare a un Concorso di idee per la progettazione e realizzazione di un’opera capace di generare in modo semplice, originale e immediato una forte identificazione con i valori fondanti del Gruppo Unipol e con  l’identità e l’immagine di CUBO, a ciò che rappresenta e ha rappresentato nei suoi 10 anni valorizzandone gli aspetti più caratterizzanti.

Stefano Ronci si aggiudica la realizzazione dell’opera DiecialCUBO per il Decennale di CUBO 2023 con la seguente motivazione:
"nel progetto dell' opera DiecialCUBO, Stefano Ronci ha coniugato linguaggi, materiali e forme della contemporaneità, realizzando un lavoro che è contenitore e sorgente della cultura del proprio tempo di cui l'artista si fa tramite.
La sua proposta guarda allo sviluppo possibile ed esponenziale delle attività di CUBO; lo fa con l'uso di materiali specchianti che per antonomasia sono inclusivi e richiedono una relazione diretta con il fruitore; lo fa con una formula numerica dato che, oggi più che mai, i  numeri traducono parole e possono esprimere concetti dell'attuale.
Metaforicamente il suo progetto chiama l'opera a riflettere il patrimonio di attività e di persone di CUBO, muovendo la centralità dall'opera all'environment nel quale essa si inserisce e così attivando un registro comunicativo e dialettico rivolto all'esterno.
Interagendo, l'opera produce narrazioni varie, sempre vitali, sulle quali i materiali, resine specchianti e neon soffiato generano immaginari presenti e futuri e la collocano lungo quel confine liminale tra arte e design dove oggi può avvenire l'incontro tra gli artisti e le imprese."

La giuria assegna, inoltre, 2 menzioni speciali ai progetti Senza titolo di Lidia Bagnoli per l'impegno individuato nello studio di CUBO e delle sue attività e In a Nutshell di Alessandro Lupi 
per l'originalità e la potenza concettuale.

"Nella continua diramazione dei materiali e delle forme che l'indagine artistica di Stefano Ronci ha dimostrato di saper scegliere e plasmare, vi sono degli elementi ricorrenti: il lavoro sui gradi del visibile attraverso la sperimentazione di materiali riflettenti, traslucenti, diafani e trasparenti, come evidente anche nell'opera Piccolo Manifesto sul Futuro, già nelle collezioni Unipol, o nei lavori di più recente conio che appartengono all'ambito più squisitamente pittorico, quali i Paesaggi Molli, estroflettendosi nell'ambiente e accogliendo lo spazio con pieghe e concavità dove la materia è trattata in modo plastico e integrantesi all'architettura; la ricerca sul segno inteso come traccia, persistente o fuggevole, di un  passaggio dell'uomo e della sua memoria, nei tempi di stratificazione e affioramento del linguaggio; la messa in relazione tra io e altro, la volontà di scrutare e scandagliare il mistero e la potenza della comunicazione tra le persone e  l'ambiente; il tutto processato da una ironia lieve e da una sensibilità spiccata che si riscontrano nella scelta di rendere l'opera, sempre, incompleta o meglio richiedente la sensitività del fruitore.

Questi elementi si trovano e risaltano anche nel progetto DiecialCUBO che la Giuria del Premio del Decennale di CUBO ha decretato essere vincitore, riconoscendo in questo lavoro la capacità di Stefano Ronci di coniugare e integrare linguaggi, materiali e forme della contemporaneità, rendendo l'opera contenitore fluido e osmotico di relazioni, paradigma cristallino eppure serbatoio aperto dei valori del Museo: memoria, protezione, futuro, condivisione.

Ronci è un artista poliedrico che da sempre sa lavorare dentro e fuori il sistema dell'arte, integrando le sue conoscenze con le espressioni culturali della società e con le esigenze narrative dell'azienda di cui l'opera d'arte sa farsi tramite.

DiecialCUBO, che sin dal titolo potrebbe essere formula matematica, invito all'aggregazione, immaginazione aumentata, si fa metafora delle potenzialità insite nel programma di CUBO e gioca con le forme e le formule, le strategie e le possibilità che scaturiscono da un Museo capace di essere laboratorio aperto a tutti e per tutti.

In un'epoca quale quella attuale, dove ai numeri è chiesto di tradurre parole ed esprimere concetti, dove il dibattito si interroga sui limiti e sui confini della virtualizzazione del reale, ivi inclusa dell'opera d'arte, sempre più oggetto di smaterializzazione e impalpabilità, DiecialCUBO dichiara che i numeri sono da interpretare, che le persone sono persone e non fantasmi immaginati, che lo spazio e il tempo sono membrane aperte nelle quali possiamo ancora disegnare spazi vivibili e momenti di condivisione. 

Erede di grandi maestri che hanno fatto di questi i temi i loro cavalli di battaglia, da Michelangelo Pistoletto a Olafur Eliasson, Stefano Ronci afferma con la sua opera di voler essere mediatore, cioè di voler restituire al Museo, e tramite questo alla collettività, la possibilità che un'opera d'arte sia "contenitore di voi": lo dichiara la perentoria assertività della luce al neon, lo trasmette la continua trasformazione insita nello specchio. Due materiali che appartengono alla storia dell'arte e a quella del design: nei 160 cm di diametro, tanto si estende l'opera nello spazio, si gioca la sfida allo stare e sperimentare insieme.

Una sfida di e al CUBO. " (Stefano Ronci. Il CUBO siamo NOI, al CUBO di Ilaria Bignotti)


​​Stefano Ronci​

Credit ph. Ramiro Castro Xiques​



 
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