L' audiodramma, suddiviso in quattro parti e un intermezzo, presenta i temi di Remote Armonie sotto forma di narrazione; una “traduzione” in chiave fantastica della complessità scientifica e tecnologia del progetto espositivo.
La storia è ambientata in un futuro in cui ogni traccia di tecnologia è scomparsa. La scienza viene interpretata non come strumento per indagare la realtà, ma come dogma fisso e immutabile. Viene utilizzata, da parte di una élite, come base da cui esercitare e mantenere il potere. Una strana interpretazione della matematica, della geometria e della programmazione informatica danno forma al modo in cui gli individui si relazionano alla realtà. Gli unici elementi tecnologici sono i resti di una macchina che si narra sia in grado di suonare le stelle. Chi anche solo la nomina rischia di essere accusato di eresia, incorrendo in pene severe. Questa macchina, capsula di sperimentazione in cui la scienza si unisce all’arte, rappresenta l’ultima speranza per un rilancio della ricerca scientifica, un tassello nascosto in grado di sbloccare la realtà da quel suo futuro presente sostenuto da inutili dogmi. In questo universo si muove Siderino, un giovane studente che nel tempo della storia sta giusto iniziando il suo apprendistato quando, attraverso curiose vicende, entra in contatto con uno dei pezzi della leggendaria macchina.
Il Canto degli Erranti entra a far parte del MAIN PROGRAM di ARTCITY 2021, nell'ambito di Bologna Estate e sarà trasmesso da Radioimmaginaria, il network europeo degli adolescenti dagli 11 ai 17 anni, voce per arrivare ad “essere un'antenna pronta per ricevere e trasmettere i segnali del mondo che verrà"; anche Siderino, come gli adolescenti di Radioimmaginaria, impara a sopravvivere a tutto e pensa che il mondo vada cambiato e stia a lui farlo; Siderino è un tipo IMMAGINARIO.
Estratto dalla Prima Parte de Il Canto degli Erranti:
"State molto attenti a quello che vi sto per raccontare: all'avvenire del suo trentaduesimo solstizio, come da regola dell'ordine degli erranti, al giovane Siderino fu assegnata la sua prima Rotta Celeste. Fluttuava, completamente solo, nei pressi del 44° parallelo Nord, nella baia del mare Adrianico. Digiuno da giorni, coperto solo dalla tunica di iuta azzurra che lo contraddistingueva come Ultimus Quantus, la percentuale più bassa di caricamento dell'Ordine, si aiutava ad avanzare sulla rotta con una pelle di capricorno che aveva gonfiato prima di riempirla con tutti i suoi averi. Osservava i bagliori dal cielo profondo riflettersi nel piatto specchio liquido e oscuro, mentre si muoveva mollemente ripetendo tra sé le ultime sequenze che aveva appreso durante la Fondazione, tentando quasi d'incastonarle nel paesaggio, e svelare segreti nascosti nella remota struttura siderale sin dalla sua fase di avvio. Quella notte decise di riposare su uno stretto cumulo di massi coperto da un fitto strato di muschio che spuntava dalla vasta distesa di acqua salmastra. È una possibilità concessa dall'Ordine. Si sa che questo tipo di ammassi vanno molto in profondità e hanno le loro fondamenta tra i resti sommersi del vecchio mondo. Gli Ammassi Sacri sono e restano il nostro punto di connessione tra un passato inconoscibile e il cielo, dove invero risiede il nostro futuro…"